Il mondo (Fantasy) non è rosa

disegno di Chiaraingrafica, ritratto di una ragazza guerriera con il suo amico drago.

Come sono arrivata a ragionare di mondi fantasy e lotte femministe

Leggendo gli articoli di Fantasy Etico dalla artzine e dal blog avrete capito che tante cose emergono strada facendo, tanti discorsi si sviluppano orizzontalmente. Avevo già accennato al fatto che nel mondo fantasy le donne fossero molto mal rappresentate, potremmo anche dire discriminate. Questo pensiero si è consolidato nei mesi leggendo e indagando diversi aspetti.

L’articolo quattro chiacchiere sul maschilismo nel mondo nerd di Claudia Maltese sul blog a Clacca piace leggere mi ha dato forti conferme che il mondo nerd stesso sia un luogo creato da uomini bianchi etero cis discriminati per i loro interessi e rivolto esclusivamente ad altri uomini bianchi etero cis.
Questa per me è stata la grande illuminazione sul perché questo ambiente fosse così respingente.
Le stories e i contenuti sul profilo instagram di Maura Saccà mi hanno dato ancora più nozioni: un contesto che viene fondato da una categoria dominante e non discriminata non ha gli elementi di base per essere safe per le altre identità.

Tra i primi articoli che mi hanno fatto riflettere su quanto siamo indietro sulla parità, quello pubblicato su La Svolta intitolato perché le donne fanno meno domande alle conferenze è stato molto efficace.
Mi ha presentato una situazione che già conoscevo: le donne hanno le idee ma alle conferenze come al tavolo da gioco le esprimono solo se l’ambiente è rilassato, se viene lasciato spazio. Come si affronta nell’articolo questo deriva da un condizionamento sociale per il quale mentre agli uomini viene sempre insegnato ad emergere ed esprimersi, alle donne viene insegnato ad essere modeste, educate, composte, mai fuori luogo e anche a mettersi in discussione oltre più del necessario, sia mai che dicano qualcosa di stupido. Non nasciamo insicure, veniamo condizionate crescendo.

Lotto (Marzo) tutto l'anno

Siamo a Marzo in un luogo che frequento scorgo una parete dedicata alle grandi donne che hanno influenzato la storia e sono più o meno dieci.
A primo impatto il pensiero è “oh quante, non le conoscevo tutte!”, poi un attimo di riflessione. Ma io di quanti uomini della storia e letteratura e scienza ho studiato i nomi? Di quanti ho dovuto ripetere le fasi della loro vita, le loro scoperte, i loro successi, le loro battaglie? Abbiamo davvero trovato solo dieci figure?
Se volete dirmi che non ce ne stavano di più su una parete (potrei avere dubbi visto quanto spazio si può scegliere di dedicare) sappiate che anche in altri contesti quando cerco nomi femminili arriviamo a numeri decisamente bassi.

Ugualmente, mettiamoci a leggere e contare i nomi delle autrici, delle registe, ecc. Confrontiamo le sfide che hanno affrontato, anche sociali, per arrivare ad avere un riconoscimento. A tutte le microaggressioni subite, quando ancora qualcuno insinua che non siano arrivate in alto per merito.

Ho iniziato a ragionare su quelle che sono le eccezioni della rappresentazione femminile nei mondi fantastici, ma a ben vedere nei mondi tutti. Forse prima di riflettere sugli stereotipi del mondo fantastico dobbiamo riflettere su quelli del mondo reale. Intanto però, riempiamolo di rappresentazioni migliorate, sperando di accelerare questo processo.

Principesse (c'è anche del classismo) da NON salvare

Negli ultimi decenni abbiamo assistito a questo scenario: le principesse che passano da essere salvate a salvarsi da sole. Non voglio sminuire questo processo, solo far notare che il soggetto da salvare è rimasto immutato, a cambiare è stato chi opera il salvataggio.
Se da una parte questo è un progresso, dall’altra sottolinea una cosa: le donne o identità femminili hanno bisogno di essere salvate, che venga da una identità altra o da loro stesse.
Fate caso che è una cosa molto rara in una storia con protagonista maschile più probabilmente dovrà salvare IL MONDO e non di certo sé stesso, anche se ad un certo punto è previsto del conflitto interiore per la prova centrale della sceneggiatura.

A questo punto volevo farvi degli esempi ma vengono tutti da produzioni che ho guardato un paio di volte al massimo causa gusti personali, quindi ho deciso che prima di entrare nel dettaglio me le riguardo. Intanto voi potete farmi sapere cosa ne pensate, anche in dm su instagram! (che è il social che leggo di più).

Saluti fantastici,

Chiara

 

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